Quando si parla di diritto sanitario si intende un particolare ramo della giurisprudenza italiana che si occupa di tutelare e fare funzionare nel modo corretto due aspetti cruciali del nostro Paese: il diritto alla salute e il Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Sono due principi base scritti nella nostra Costituzione che, infatti, considera la salute come uno dei diritti fondamentali della persona, che lo Stato deve poter assicurare a tutti. E, al tempo stesso, rappresentano due valori chiave della filosofia di Assidai, che considera il Servizio Sanitario Nazionale un pilastro cruciale per gli equilibri del nostro Paese. Grazie alle sue caratteristiche di universalità ed equità praticamente uniche al mondo e pone al centro della propria mission la tutela della salute e l’assistenza sanitaria a 360 gradi dei propri iscritti.
Negli ultimi anni, tuttavia, la coesistenza tra diritto alla salute e sanità pubblica è diventata progressivamente più complessa a causa soprattutto della ristrettezza dei fondi a disposizione del Governo centrale. In estrema sintesi, la salute deve essere assicurata in maniera gratuita a tutti coloro che ne hanno bisogno, ma è necessario anche fare quadrare i conti dello Stato. É qui, appunto, che entrano in gioco le normative che lo Stato stesso ha dovuto predisporre per affrontare la situazione e che, in generale, hanno visto lo sviluppo del diritto sanitario.
La definizione di diritto sanitario
Nel dettaglio, il diritto sanitario si occupa anche, di stabilire e fare rispettare gli aspetti organizzativi della sanità pubblica. Esistono, infatti, diversi enti con lo scopo di gestire al meglio tutte le attività connesse alla salute dei cittadini. Il Servizio Sanitario Nazionale, istituito dalla legge 833 del 1978, fornisce l’assistenza sanitaria a tutti i cittadini:
Il servizio sanitario nazionale ? costituito dal complesso delle funzioni, delle strutture, dei servizi e delle attività destinati alla promozione, al mantenimento ed al recupero della salute fisica e psichica di tutta la popolazione senza distinzione di condizioni individuali o sociali e secondo modalità che assicurino l’eguaglianza dei cittadini nei confronti del servizio.
Si basa su cinque principi:
- responsabilità pubblica della tutela della salute,
- universalità ed equità di accesso ai servizi sanitari,
- globalità di copertura in base alle necessità assistenziali di ciascuno,
- finanziamento pubblico attraverso la fiscalità generale,
- portabilità dei diritti in tutto il territorio nazionale e reciprocità di assistenza con le altre regioni.
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